LambruscoloGIN: l'era dei cocktail a base di Lambrusco e gin

Esplora il mondo della LambruscoloGin, la nuova tendenza della mixology.

Laura Francesca Bottazzi

24 juin 2024

LambruscoloGIN: l'era dei cocktail a base di Lambrusco e gin

1. Introduzione

Da quando siamo entrati in punta di piedi nel mondo della mixology, abbiamo percepito sin da subito quel senso di continua evoluzione per la ricerca di nuove combinazioni che possano sorprendere e deliziare gli amanti degli spirits. 

Il concetto di "LambruscoloGin" nasce per divulgare un concetto innovativo che unisce un prodotto versatile come il gin al Lambrusco, il vino frizzante dalle caratteristiche fresche e fruttate, simbolo dell’Emilia Romagna.

Prima di comprenderne l’utilizzo miscelati in insieme, scopriamo i punti salienti di questi due mondi.

2. Il Lambrusco: una passione ricca di storia

In questi anni di lavoro con Contatto Divino, abbiamo avuto l’opportunità di scoprire e assaggiare diversi vini ma quello che ci accompagna quotidianamente è il Lambrusco.

Il termine"Lambrusco" deriva dal latino "labrum" (bordo) e "ruscum" (pianta selvatica), indicando che le sue viti crescevano spontaneamente ai bordi dei campi, quindi capaci di sopravvivere e prosperare senza l'intervento umano, rendendole parte integrante del paesaggio naturale dell'Emilia-Romagna.

Questo vino frizzante rosso, che può essere sia dolce che secco, ha una storia ricca e affascinante che risale a migliaia di anni fa, già in epoca romana veniva apprezzato per la sua leggerezza e capacità di accompagnare piatti semplici ma gustosi.

Le prime testimonianze della coltivazione del Lambrusco, però, risalgono agli Etruschi, un antico popolo che abitava la regione molto prima dell'arrivo dei Romani. Gli Etruschi erano noti per la loro abilità nella viticoltura e nel commercio del vino, e il Lambrusco era uno dei vini che producevano. Quando i Romani conquistarono l'Emilia-Romagna, adottarono molte delle tecniche vitivinicole etrusche e continuarono a coltivare le viti di Lambrusco.

Plinio il Vecchio, un noto scrittore romano, menzionò il Lambrusco nei suoi scritti, lodandone le qualità nella ‘Naturalis Historia’, opera risalente tra il 23 e il 79 d.C.

“La vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite labrusca, diventano di colore sanguigno prima di cadere

Nel Medioevo, i monaci benedettini svolsero un ruolo cruciale nel preservare e migliorare le tecniche di coltivazione della vite.

Il Lambrusco è più di una semplice bevanda: è un simbolo di tradizione, convivialità e del terroir modenese.

Durante il periodo del Rinascimento le famiglie nobili di Modena iniziarono a investire nella viticoltura e nascono le prime cantine modenesi dedicate alla produzione del Lambrusco che  guadagnò fama anche oltre i confini dell'Emilia-Romagna.

All’inizio nel XX secolo, il vino iniziò ad essere esportato in tutto il mondo. Negli anni '60 e '70, il Lambrusco dolce e frizzante divenne estremamente popolare negli Stati Uniti e in altri paesi. La sua accessibilità e il suo gusto piacevole lo resero un successo immediato. 

Tuttavia, questa popolarità ebbe anche un lato negativo: la produzione di massa spesso portava a un calo della qualità, con molti produttori che puntavano più sulla quantità che sulla qualità.

Negli anni '80 e '90, ci fu una rinascita del Lambrusco; i viticoltori modenesi iniziarono a riscoprire e valorizzare le varietà autoctone di Lambrusco, come il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Grasparossa e il Lambrusco Salamino

Per garantire la qualità e l'autenticità del Lambrusco, furono create diverse Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG).

Queste denominazioni non solo proteggevano il nome Lambrusco, ma assicuravano anche che il vino fosse prodotto secondo rigide specifiche di qualità.

Le principali DOC includono:

-Lambrusco di Sorbara DOC;

-Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC;

-Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC

Il Lambrusco moderno è molto diverso da quello prodotto durante il boom degli anni '70: è un vino di alta qualità, con una gamma di stili che vanno dal secco al dolce, dal leggero al corposo.

A Modena, è più di un semplice vino; è parte integrante della cultura e della vita quotidiana, continuando a essere un ambasciatore della cultura modenese, celebrato sia in Italia che nel resto del mondo.

3. Il magico mondo del gin: tra passato presente e futuro

L’idea di produrre GhirlanGINa, un gin premium territoriale legato a Modena è nata per caso (leggi da dove siamo partiti) ma questo non ci ha impedito di studiare e approfondire le origini e l’attuale evoluzione di questa affascinante bevanda.

ll gin è storia e tradizione, amato in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua versatilità. Dalle sue umili origini come medicina a base di erbe, il gin ha attraversato secoli di evoluzione, trasformandosi in uno degli spiriti più apprezzati e sofisticati. 

Negli ultimi decenni, il gin ha vissuto una vera e propria rinascita. Dagli anni '80 in poi, il consumo il suo consumo ha iniziato a crescere nuovamente, grazie alla riscoperta di cocktail classici come il Gin & Tonic e il Martini, e all'emergere di nuove marche e stili di gin. Questa rinascita è stata alimentata da una crescente domanda di bevande di qualità e da una maggiore attenzione verso la produzione artigianale.

Il gin ha sempre avuto un ruolo centrale nella mixologia; la sua versatilità lo rende ideale per la sperimentazione, permettendo ai mixologist di giocare con una vasta gamma di sapori e aromi.

Una delle attuali tendenze più significativ è l'attenzione crescente alla sostenibilità e alla produzione etica. Molte distillerie stanno adottando pratiche sostenibili, come l'uso di ingredienti biologici, il riciclo delle acque di scarto e l'energia rinnovabile. Questo impegno verso la sostenibilità non solo contribuisce a ridurre l'impatto ambientale, ma attrae anche i consumatori consapevoli.

L'innovazione nel campo delle botaniche sta spingendo i confini di ciò che il gin può essere. Distillerie di tutto il mondo stanno sperimentando con ingredienti esotici e locali per creare gin unici. Dalla lavanda della Provenza ai peperoncini del Messico (noi abbiamo introdotto nella ricetta il macis, ovvero, una parte del frutto della noce moscata, usata all’interno del ripieno dei tortellini).

Queste innovazioni non solo diversificano il mercato del gin, ma permettono anche di celebrare le tradizioni e i sapori locali che poi è l’obiettivo legato al progetto GhirlanGINa.

Anche la tecnologia sta giocando un ruolo sempre più importante nella produzione di gin. L'uso di distillatori avanzati, tecniche di estrazione innovative e l'analisi chimica dettagliata permettono ai produttori di controllare con precisione il profilo aromatico del gin.

Noi, per esempio, abbiamo introdotto la tecnologia NFC dietro all’etichetta di GhirlanGINa che attiva un assistente virtuale per trasmettere contenuti di valore al consumatore con l’intento di creare una relazione autentica.

4. Lambrusco e Gin: un matrimonio perfetto

Siamo partiti dal termine Lambruscology per poi virare in"LambruscoloGin", parola che vuole unire il Lambrusco, vino identitario dell'Emilia-Romagna, al gin. Questa sinergia rappresenta un incontro tra tradizione e innovazione che si concretizza in cocktail unici e sorprendenti come "Sangre de Mvtina", ideato dal bartender Marco Ghidorzi, in arte "Ghidda", una sorta di sangria modenese di lambrusco Grasparossa, aromatizzato alla pesca, ananas, spezie e aromi e GhirlanGINa.

In occasione di Vinitaly 2024, insieme a Cantina di Carpi e Sorbara, nasce "Gina 'n Gino", un cocktail a base di "Omaggio a Gino Friedmann" Lambrusco di Sorbara 100% e GhirlanGINa.

Il Lambrusco, con le sue note fruttate e la sua acidità vivace, si sposa magnificamente con le sfumature aromatiche e speziate del gin. Questo connubio permette di creare cocktail versatili, adatti a diverse occasioni e palati. Dai drink più leggeri e rinfrescanti a quelli più complessi e strutturati, le possibilità sono infinite.

Oltre al gusto straordinario, i cocktail a base di LambruscoloGin offrono diversi benefici. Il Lambrusco è un vino a bassa gradazione alcolica che rende i cocktail più leggeri e adatti al consumo in diverse situazioni. Inoltre, l'uso di ingredienti di alta qualità garantisce un'esperienza di degustazione superiore che valorizza i sapori autentici del territorio.

5. Conclusioni

LambruscoloGin rappresenta una nuova frontiera nel mondo dei cocktail che non vuole solo esaltare le eccellenze del territorio modenese, ma offre anche nuove opportunità per la mixology contemporanea.

Un vero e proprio movimento che invita i bartender professionisti a utilizzare i due prodotti in mixologia e i consumatori a ricreare le proprie ricette a base di Lambrusco e gin anche a casa.

Siete pronti a questa rivoluzione?

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